L'uomo che amava Clare Torry

I racconti di Riccardo Francavilla

L'uomo che amava Clare Torry

Settembre 1986

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L'autobus ondeggiò leggermente all'ultima curva, ed il paese gli apparve davanti, come in un film in technicolor. Era un bel paese, un classico paesino inglese con le sue casette bianche e nere, le sue vecchiette dietro ai vetri, e tutti che sanno tutto degli altri ma continuano a far finta di non interessarsene. Saranno state quaranta case in tutto, eppure dava l'impressione di essere molto più grande. L'autobus si fermò al centro, al centro geometrico, visto che il paese si estendeva in lunghezza lungo i due lati della strada. L'uomo scese quasi con circospezione, dando un'occhiata ai due lati del marciapiede, deserto. Cercò con lo sguardo l'insegna di un tobacconist ed entrò deciso.
- Buongiorno. Vorrei un pacchetto di Marlboro e delle caramelle.
Al di là del banco un uomo di mezza età, distinto, con un paio di occhiali cerchiati di tartaruga con delle lenti spessissime.
- Desidera altro signore? Lei non è di queste parti, vero?
- Da cosa lo deduce?
- Dal semplice fatto che ho questo negozio da quasi vent'anni e non l'ho mai vista. Anzi, direi che dal modo in cui veste non sembrerebbe nemmeno inglese, se non fosse per la sua pronuncia perfetta.
- Lei è un parente di Sherlock Holmes? - chiese il cliente un po' infastidito.
- Mi scusi signore, mi dispiace davvero, non volevo farmi gli affari suoi, è un ragionamento che ho fatto automaticamente.
- Ok, ok, non parliamone più, anche perché ora vorrei farle io una domanda. Lei conosce Clare Torry?
L'uomo con gli occhiali sbiancò di colpo, come se qualcuno gli avesse appena comunicato una notizia sconvolgente. Fece per dire qualcosa, ma ci ripensò. Mise una mano in un cassetto per tirarne fuori qualcosa, poi di nuovo cambiò idea e ritrasse la mano.
- Si, la conosco molto bene. Sono stato a trovarla proprio stamattina. Come mai la sta cercando? E' un suo amico?
- No, veramente io non la conosco, ma sono venuto fin qui proprio per questo. Devo assolutamente conoscerla, credo di essermi innamorato di lei.
- Come fa ad essere innamorato di lei, se nemmeno la conosce?
- Oh, si è strano, ma sono innamorato di lei dalla prima volta in cui ho ascoltato la sua voce. Naturalmente lei saprà che Clare Torry è una cantante, no?
- Naturalmente.
- Quindi saprà anche quanto sia meravigliosamente dolce la sua voce.
- Naturalmente ma, vede signore, Clare è molto diversa da come lei l'immagina, molto molto diversa.
- Non può essere tanto diversa, con quella voce.
- Guardi, facciamo una cosa, adesso le dico dove può trovare Clare, poi lei torna qui e le spiego tutto, va bene?
- Cosa mi deve spiegare?
- Niente, niente, lei vada pure.
Gli diede un indirizzo, che non era poi tanto lontano, appena in fondo al paese. L'uomo si avviò, un po' stupito da quella conversazione insolita. Seguì il marciapiede fino a raggiungere la fine del paese, e fu allora che lo vide. Il cimitero era un po' staccato dal resto della abitazioni, discreto. Non credendo quasi ai suoi occhi, l'uomo entrò e la trovò quasi subito.
- Qui riposano la voce ed il corpo di Clare Torry, morta suicida all'età di 30 anni.
Per qualche secondo non pensò a niente, non vide niente, non sentì niente. Poi la sua mano salì al viso, ad asciugare una lacrima disubbidiente che scendeva giù lungo la guancia. Gli vennero in mente le prime note, le prime tristi note di THE GREAT GIG IN THE SKY e la voce di Clare Torry, la voce divina di Clare Torry che soffriva in quel brano irreale. Gli venne in mente il giorno in cui comprò il disco, ed il giorno in cui ne comprò una seconda copia, per ogni evenienza, ed il giorno in cui seppe che era tra i dischi più venduti sulla faccia della Terra, ed il giorno in cui per la prima volta le scrisse indirizzando la lettera alla casa discografica, gli vennero in mente i giorni in cui aveva atteso invano una risposta alle sue lettere, ed il giorno in cui comprò il biglietto per venirla a cercare. Gli vennero in mente tante altre cose, la maggior parte ormai senza importanza. Prese una giovane rosa da una tomba vicina e la posò sulla tomba di lei, poi andò via. Rifece il pezzo di strada a piedi ed entrò di nuovo dal tobacconist.
- Avrebbe potuto avvisarmi - disse.
- Non mi avrebbe creduto - rispose l'uomo dietro il banco, - dopotutto lei non è il primo che viene a cercarla, ed io mi sono fatto una certa esperienza. Perché, vede, Clare era una persona favolosa, con una voce favolosa ed un carattere a dir poco inimmaginabile. Era, quasi, divina. Poi la convinsero ad incidere quel disco, sa com'è, il chitarrista del gruppo era un suo ex compagno di scuola, conosceva la sua forza, la sua carica magnetica, la sua voce magica. Lei si fece convincere, non mi volle dar retta. Il brano fu, indubbiamente, un capolavoro. Clare cominciò a ricevere delle lettere, delle telefonate. Poi, una volta, un tizio arrivò fino qui. Non so come fece, chi diavolo gli diede l'indirizzo, arrivò e chiese di vederla. Io cercai di dissuaderlo, ma fu tutto inutile. Lui la vide, e scappò via.
- Scappò via? - chiese, smarrito, il visitatore.
- Vede caro signore, come le dicevo Clare era una persona fantastica, ma aveva anche dei piccoli difetti, dei piccoli e per lei insignificanti difetti. Ad esempio pesava 92 chili. Non che questo la imbarazzasse, anzi. Fino al giorno in cui quel tizio arrivò fino qui. Poi ne arrivò un altro e si comportò allo stesso modo, poi ne arrivarono altri ancora. Fu molto difficile per Clare, abituata sempre ad essere amata piucchealtro per i suoi valori spirituali, dover cozzare così duramente con la realtà, con i cinici abitanti del mondo. Fu così difficile che non riuscì a sopravvivere, e si tolse la vita.
- Sono davvero addolorato - disse il visitatore.
- Non si preoccupi, guardi, sono sicuro che anche lei sarebbe scappato, quindi, tutto sommato, è stato meglio che non l'abbia conosciuta affatto.
- Io non sarei scappato.
- Lei sarebbe scappato come tutti gli altri, avrebbe basato il suo giudizio sull'involucro e non sul contenuto. Lei non sarebbe stato meglio dei suoi simili.
- Ma come può dirlo? - ribadì il visitatore offeso.
- Le ho già detto che ormai ho una certa esperienza. Comunque, visto che la prende tanto a cuore, posso sempre metterla alla prova.
Mise di nuovo la mano nel cassetto e ne tirò fuori una foto in bianco e nero, circondata da una di quelle cornici d'argento tanto diffuse tra i rigattieri inglesi. La studiò un attimo e la passò all'altro. Una sottile smorfia, anche se ben dissimulata, tradì il visitatore. L'uomo dietro il bancone allungò la mano e riprese la foto. La studiò nuovamente e la rimise nel cassetto.
- Vede caro signore, - disse - lei è esattamente come gli altri.
- Mi dispiace, io... - tentò di ribattere il forestiero. - A proposito - disse - lei come fa ad avere quella foto?
L'uomo dietro il bancone fece un sorriso, un sorriso appena percettibile, quasi Leonardesco.
- Clare Torry era mia moglie - disse.

 

THE GREAT GIG IN THE SKY (Waters, Wright) è un brano dei PINK FLOYD, dall'album THE DARK SIDE OF THE MOON , © EMI Italiana, 1973.

La voce è realmente di Clare Torry.
Il resto, no.

Uniica foto conosciuta di Clare Torry - © Areafranca.com

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